martedì 23 novembre 2010

Inaugurazione in Provincia della Mostra “A Spezia come a Montmartre”

Si è svolta Sabato 20 novembre, dalle ore 17 alle 19, l’inaugurazione della mostra delle opere pittoriche e fotografiche realizzate nel corso dell’estemporanea “A Spezia come a Montmartre”, in occasione della riuscitissima festa-dibattito organizzata il 2 ottobre scorso in scalinata Cernaia dal Comitato “Salviamo gli alberi della Cernaia – No al taglio!”
La mostra è visitabile nell’Atrio della Provincia della Spezia, Via V. Veneto 2, fino a venerdì 3 dicembre incluso.

Espongono: Agnese Fabbiani,  Alessandra Cristiani, Beatrice Duce, Carra, Cettina Nardiello, Franco Ortis, Franco Sarzani, Gianni Gozzani, Gio Batta Framarin, Guido Barbagli, Katia Castellani, Maria Chiocca, Marina Passaro, Maurizio Ferruzzi, Maurizio Maggiani, Mira Bellotti,  Nadia Pinzani, Paola Polito, Pinuccia Mazzola, Renzo Daveti, Roberto Venturini, Rosa Maria Santarelli, Stella Sanvitale.





 
A tutti loro, all’Associazione San Martino di Durasca, all’Associazione dei pittori di Cadimare, alla Loggia de’Banchi, alla galleria Hourloupe va il ringraziamento del Comitato.
Alla manifestazione, che ha costituito un’ulteriore occasione di confronto sul tema della ristrutturazione della scalinata Cernaia, hanno partecipato i fotografi e i pittori, e molti cittadini sensibili al tema della salvaguardia del verde urbano. Purtroppo nessun rappresentante dell’Amministrazione è convenuto all’appuntamento.

mercoledì 17 novembre 2010

Invito all’Esposizione “Salviamo gli Alberi della Cernaia" - sabato 20 novembre



Dopo la festa “A Spezia come a Montmartre” organizzata in Scalinata Cernaia il 2 ottobre scorso, dopo la raccolta di oltre 1000 firme nel giro di una sola settimana, e l’apertura di un confronto tra cittadinanza e amministrazione, prosegue l’iniziativa popolare per salvare gli alberi della Cernaia con l’inaugurazione della mostra delle opere pittoriche e fotografiche realizzate durante l’Estemporanea del 2 ottobre.

L’esposizione sarà visitabile nell’Atrio del Palazzo della Provincia, Via V. Veneto 2, da venerdì 19 novembre a venerdì 3 dicembre.

Il vernissage, occasione di incontro e dibattito sul tema dell’assetto arboreo di una scalinata che così intensamente ha ispirato vari artisti della città, si terrà sabato 20 novembre, alle ore 17. Tutta la cittadinanza, gli amministratori, la stampa e altre agenzie di informazione sono caldamente invitati a partecipare a questa ulteriore iniziativa del Comitato “Salviamo gli alberi della Cernaia – No al taglio!

Si informa intanto che dall’analisi tecnica commissionata dal Comitato, come anche da quella in corso da parte del Comune, risulta che gli alberi della Cernaia possono essere salvati. Il previsto progetto sotterraneo, le cui finalità sono giuste e ampiamente condivise, può essere agevolmente realizzato preservando quel che già esiste in superficie, gli alberi, che costituiscono un irrinunciabile patrimonio paesaggistico, storico,  culturale e affettivo.

Il Comitato, nel ribadire che la manutenzione delle sophorae è fondamentale per evitare che l’incuria porti al loro deterioramento e sacrificio, ricorda che già da ora dovrebbero essere praticate la potatura, la disinfestazione e la cura, nonché la pulizia periodica del selciato.

mercoledì 6 ottobre 2010

Resoconto della giornata in scalinata Cernaia del 2 ottobre

Il Comitato “Salviamo gli alberi di Scalinata Cernaia – No al taglio!” ringrazia il migliaio di firmatari della petizione contro il taglio degli alberi e i numerosissimi cittadini convenuti lo scorso sabato 2 ottobre, all’incontro “A Spezia come a Montmartre”, la festa popolare da noi organizzata all’aperto in scalinata Cernaia.  

Il nostro ringraziamento si estende a tutti coloro che hanno aiutato per la sottoscrizione (libreria Contrappunto, Loggia de’ Banchi, Cooperativa Gramigna, estetica Blue Light, bar Trieste, Dott. Frunzo…), alle signore della scalinata per le squisite torte di verdura, torte dolci e focacce gustate in scalinata, all’Associazione Campiglia per i tavoli, le sedie e le bevande, a Giacomo della Loggia per l’impianto voci, alle chitarriste Lucia Rollando & friend, ai tanti artisti (pittori, fotografi, operatori audiovisivi, membri dell’Associazione culturale San Martino di Durasca) venuti ad ispirarsi in scalinata per un’estemporanea di arti varie.

Il Comitato ringrazia i relatori (arch. Roberto Venturini, il naturalista Fabio Giacomazzi, Paolo Canepa della sez. La Spezia della LIPU) e Maurizio Maggiani, Nicola Bracco, Paolo Bracco, l’agronomo Luca Lo Bosco, Bruno Rosaia, Federico Paganini, Simone Argenti del WWF per i loro interventi in difesa degli alberi della Cernaia (e più in generale per una più attenta politica del verde pubblico a Spezia e provincia).

Il Comitato ringrazia il Sindaco Massimo Federici, l’Assessore Cristiano Ruggia e il presidente della Circoscrizione 3, Fabrizio Andreotti, per avere presenziato all’incontro. Il Sindaco e l’Assessore Ruggia hanno illustrato la posizione dell’Amministrazione circa il previsto progetto di riqualificazione della scalinata. Il Comitato prende atto che l’Amministrazione non è dichiaratamente in grado, al momento, di presentare né tanto meno discutere un progetto, in quanto sarebbe ancora in attesa di rapporti tecnici e agronomici.


Il dott. Luca Lo Bosco, tecnico agronomo incaricato dal Comitato di analizzare lo stato della vegetazione di scalinata Cernaia e di studiare soluzioni per preservarne l’alberatura, ha prodotto un rapporto da cui si evince che, qualunque siano i lavori di risanamento da effettuarsi sotterraneamente, gli alberi possono essere salvati in ogni caso, con vari procedimenti che nel complesso sarebbero più economici della sostituzione degli alberi attuali con esemplari analoghi. A questo proposito è opportuno considerare che, come sancito dalla Cassazione, il valore di una pianta è dato non soltanto dall’intrinseco valore agronomico, ma anche da quello ambientale, storico e, non ultimo, affettivo.


Il Comitato attende con fiducia le indagini degli esperti, ma ribadisce il proprio impegno e la propria vigilanza, proponendosi come imprescindibile interlocutore nelle fasi di elaborazione e autorizzazione del futuro progetto.


Il Comitato chiede che il progetto punti a:
  • rivalutare la scalinata preservandone le caratteristiche e la funzionalità, con l’utilizzo di materiali idonei, rispettosi del progetto originario
  •  salvaguardare le attuali alberature e la loro importante funzione idrogeologica, anche perché i previsti interventi ACAM non inciderebbero in alcun modo sull’assetto radicale ed escludono di per sé il taglio preventivo delle sophorae japonicae.
A illustrazione del progetto originario, si informa la cittadinanza che in un verbale comunale del 26 settembre 1903 si legge, a proposito della Cernaia e della Spallanzani, quanto segue: “considerato che la detta pavimentazione [= ciottolato] richiede una maggiore spesa di manutenzione per la facilità di infossamenti o movimenti di ciottoli”, si ritiene che “ad ovviare tali movimenti occorre modificare il primitivo progetto 3 Febbraio 1903 e sostituire al ciottolato nei marciapiedi delle lastre di arenaria che rendano più comoda e facile la viabilità”. Lo stesso documento prosegue precisando che “nell’occasione è opportuno collocare nelle due vie un doppio filare di alberi per sostenere le terre ed ombreggiare le strade nella stagione estiva”. Togliendoci poi ogni dubbio circa la datazione dell’attuale assetto della scalinata, il verbale conclude: “ritenuto che nel corrente bilancio non è più disponibile alcuna somma con cui far fronte al maggior importo dei nuovi lavori [3105,00 lire], e quindi è consigliabile far luogo alla esecuzione di essi, salvo effettuarne al pagamento nel venturo esercizio provvedendo fin d’ora al relativo stanziamento nel bilancio 1904, il che fa della scalinata Cernaia un monumento ultracentenario, da preservare.


Il Comitato precisa che la petizione prosegue, e che la raccolta delle opere ispirate alla Cernaia (dipinti, foto, video) dovrà essere completata entro il 30 ottobre, allo scopo di organizzare mostre collettive cittadine (presso Loggia de’ banchi e Hourloupe).


I cittadini ed i residenti in scalinata sono accorsi numerosi con i loro bambini, cani, amici ..










I pittori ed i musicisti hanno dato vita ad un'estemporanea a cielo aperto







Di seguito le opere realizzate e già consegnate

Acquarello - Carra

Cartoncini - Benzo (Renzo Daveti)


Rosa Maria Santarelli

Maria Chiocca

Gianni Gozzani (Assocazione Cadimare)

Alessandra Cristiani

Guido Barbagli

Marina Passaro

Marina Passaro

Gio Batta Framarin

>>> Video dell'intervento di  Interventi Maurizio Maggiani

sabato 25 settembre 2010

"Altolà al taglio degli alberi storici" - Una petizione popolare per salvarli


>>> Clicca sull'immagine per leggere l'articolo pubblicato il 23 settembre sul quotidiano La Nazione

"Lavori di riqualificazione nella scalinata Cernia" - Le precisazioni dell’Amministrazione

Comune della Spezia
UFFICIO STAMPA
                                                                  
COMUNICATO STAMPA

 
Lavori di riqualificazione nella scalinata Cernia
Le precisazioni dell’Amministrazione

La Spezia, 23 settembre – “In questi giorni sui  media locali è apparsa la notizia dell’avvio di una raccolta di firme contro il taglio degli alberi di Scalinata Cernia. Teniamo a fare alcune precisazioni per chiarire come si sta muovendo l’Amministrazione riguardo al progetto di riqualificazione della scalinata.
Il progetto di recupero e riqualificazione della scalinata Cernia è un intervento molto atteso sul quale il Comune della Spezia è riuscito ad ottenere i finanziamenti all’interno del progetto “ Centro Città” finanziato con i fondi Regione Liguria. La scalinata Cernaia è, infatti,  tra le scalinate storiche della nostra città,  una tra le più importanti sia per la sua ubicazione che per la sua valenza architettonica.
Attualmente presenta una serie di problematiche legate allo stato della pavimentazione, all’assetto vegetazionale, alla rete dei sottoservizi e alla pubblica illuminazione.

Come noto, nella scalinata ci sono 42 alberi della specie Sophora japonica della famiglia delle acacie. Gli alberi sono stati messi a  dimora  nel dopoguerra. Prima di arrivare alla definizione del progetto, abbiamo deciso di effettuare valutazioni e indagini per verificare lo stato di salute, la stabilità e la compatibilità delle alberature stesse con interventi di riqualificazione che riguarderanno la rete della fognatura, del gas e dell’acqua, il potenziamento della pubblica illuminazione, e delle linee elettriche,  la sistemazione della pavimentazione e gli elementi di arredo. Per questo motivo abbiamo affidato  ad un’impresa specializzata l’incarico di effettuare  una valutazione di stabilità che sarà condotta con l’applicazione del metodo VTA (Visual Tree Assessment) secondo il Protocollo ISA  (International Society of Arboricolture).
Nel contempo, per quanto concerne la rete fognaria, stiamo  procedendo con il gestore ad una attenta valutazione dello stato delle reti e della compatibilità degli interventi previsti con le alberature esistenti. Solo ed esclusivamente al termine di queste indagini, valuteremo le modalità migliori per riqualificare il verde della Scalinata. Progetto che sarà condiviso con la Circoscrizione e la popolazione.”
 
Maurizio Graziano – assessore ai lavori pubblici
Cristiano Ruggia – assessore al verde urbano
Fabrizio Andreotti – presidente della III Circoscrizione

martedì 21 settembre 2010

Che città vogliamo?

Oggi (20 settembre 2010) è apparso su “La Repubblica” un bellissimo articolo di Enrico Franceschini, “La strada globale”, che - non casualmente, perché vuol dire che certe riflessioni sono nell’aria - esprime e sviluppa brillantemente i contenuti di una chiacchierata che poche sere fa ho avuto con alcuni amici, a commento di molti progetti già realizzati e altri al vaglio da parte degli amministratori di molte città italiane, e fra queste anche la nostra, La Spezia.

Scrive Franceschini che “le città occidentali stanno subendo un processo di clonazione che ne cancella gradualmente ogni segno di diversità, originalità, autenticità” e, dalle stesse pagine, rincara la dose Franco La Cecla nel suo articolo“Main street boutiquizzate. Così le città sono meno libere”, quando osserva: “C’è un terribile errore di fondo, quel credere che il consumismo sia l’unica attività pubblica concessa. Senza togliere nulla al consumismo che può essere divertente, la vita dei cittadini è qualcosa di molto più ricco e interessante, non solo l’illusione di vetrine che da sole non creano socialità”.

Le città sono sempre più uguali (come i Club Med e le varie Disneyland) e il rischio è che le specificità culturali e di stili di vita vengano sacrificate a vantaggio di un “paesaggio” urbano che forza i cittadini a comportamenti stereotipati, diseducandoli per di più al piacere della diversità.
Tutto si omologa (si “clona”. come scrive Franceschini) e anche la nostra città ha sacrificato alla “post-post-modernità” la specificità storica e culturale della sua piazza del mercato,  di Piazza Brin e, ben presto, di Piazza Verdi. Tra onde di cemento che grossolanamente alludono al mare, pavimentazioni grigio-perla di false pietre simil-antico, “giochi stereometrici, di carattere classico” e quant’altro, ci troveremo a muoverci in un tessuto urbano dove ci sentiremo finalmente (sic!) cittadini del mondo! Andremo sempre più lontano per trovare le radici di altri popoli, meno industrializzati, meno corrotti nel gusto e negli stili di vita. Andremo a cercare dei veri mercati provando a dimenticare per un po’ l’umiliazione dei “centri commerciali” che nascono ovunque come funghi, anche in città dove la gente – per la crisi economica – è costretta a tirare dignitosamente la cinghia, inciamperemo in qualche sasso di troppo, in una buca a sopresa, come avviene anche nelle nostre nuovissime città, ma almeno sarà un’esperienza culturale, che ci riporterà all’idea che quel che c’è si può anche conservare. Basterebbe un po’ più di amore e di orgoglio identitario per preservare, riparare, valorizzare, invece che fare “piazza pulita”!

Come si legge sui giornali, è in corso una polemica sulla gestione del verde pubblico da parte dell’Amministrazione spezzina: i portavoce comunali si difendono protestando il loro amore per il verde, e ne prendiamo atto. Grazie anche all’azione del “Comitato Salviamo gli Alberi della Cernaia” (composta da privati cittadini e apartitico), è però ormai di dominio pubblico che l’annunciato progetto di riqualificazione di Scalinata Cernaia (che, corre voce, potrebbe interessare anche Scalinata Spallanzani) prevede anche il sacrificio di molti alberi (ca. una sessantina soltanto nella Cernaia) e una non ben precisata nuova “pavimentazione”. Finiremo col vedere un modellino virtuale della scalinata dove il posto degli alberi è indicato da una piccola icona verde: e questo, per un luogo cittadino dove attualmente il verde la fa da padrone?

Non sono un tecnico, ma tengo ad attirare l’attenzione dei miei concittadini su questo genere di problematiche, e a ricordare, per la discussione che spero ne scaturirà, il fatto che l’attuale assetto di Scalinata Cernaia, così com’è, regna da decenni (quasi un secolo) non solo nel nostro immaginario ma anche in quello dei tanti turisti che ne portano a casa la fotografia come souvenir di viaggio. Se andiamo a Parigi, noi stessi, fotografiamo Montmartre o una scalinata qualunque?

Voglio dire: abbiamo la consapevolezza e la maturità per capire che non si può tutto omologare, disciplinare, regolarizzare (leggi: banalizzare), che dobbiamo farci carico anche delle “stranezze”? che dobbiamo investire energie e meritare la scomodità di una cosa bella, di una meraviglia da preservare? Certo, qualche alberello “urbanizzato”, qualche olivo o palma in vaso di coccio è un più facile “arredo urbano”, ma noi in Cernaia abbiamo la NATURA e, come ben suggerisce l’arch. Roberto Venturini in una lettera che sta girando in rete, meglio sarebbe allora non fare gli ipocriti e sostituire le sophorae japonicae con alberi di plastica!

Parliamone, volete?
                                                                                                          Paola Polito   

lunedì 20 settembre 2010

Quale futuro per via della Cernaia? Ruggia risponde: "Siamo in fase di valutazione"

La Spezia. Gli alberi di via della Cernaia potrebbero aggiungersi ad una lunga lista di piante abbattute e da abbattere per delle decisioni previste dall'amministrazione comunale.
Ma cosa dire alla mobilitazione nata per scalinata Cernaia? “Sono in corso degli approfondimenti- dice Cristiano Ruggia assessore alla riqualificazione e decoro urbano- per verificare lo stato della profondità delle radici di tanti alberi se hanno interessato o meno i condotti fognari.” In poche parole la “questione” Cernaia è ancora in fase di valutazione per la stabilità degli alberi.
“Fatti questi approfondimenti - prosegue Ruggia – ed ottenuto un quadro preciso della situazione, incontreremo i rappresentanti dei cittadini per avere un confronto costruttivo”
L'assessore spiega: “Siamo a favore del verde e l'abbiamo dimostrato, il saldo degli alberi tagliati per malattia e per pericolosità e quelli nuovi, impiantati, è positivo.Per il verde è stato fatto tantissimo basti pensare alla Palestra nel Verde.”
L'assessore Cristiano Ruggia conclude: “Spero che si presentino nuove occasioni per approfondire adeguatamente queste questioni.”


14/09/2010 - Città della Spezia
Chiara Alfonzetti

domenica 12 settembre 2010

Petizione per impedire il taglio di 60 alberi nella scalinata Cernaia

La recente notizia dell’esistenza di un progetto comunale di rifacimento della scalinata più parigina dalla Spezia, Scalinata Cernaiacon il taglio di una sessantina di sophorae japonicae e loro sostituzione con un’essenza “più appropriata”, crea notevole sconcerto e il progetto non può né deve incontrare il consenso acritico dei cittadini, perché le argomentazioni fornite dall’Amministrazione paiono inconsistenti. Infatti:

  •  gli alberi non sono malati: solo qualche unità presenta nel tronco scavamenti da fungo e in ogni caso basterebbe un programma di prevenzione e cura, riservando il taglio e la sostituzione soltanto ai casi accertatamente disperati;
  • le radici sono emerse in superficie solo in rarissimi casi e in modo lieve - e sarebbe semmai cura dell’uomo trovare misure per integrare tale ‘inconveniente’ all’interno di un progetto di ripristino;
  •  il degrado delle scalinate cittadine non è in alcun modo imputabile agli alberi, bensì all’incuria – anzi, questi alberi a foglia caduca assicurano frescura e ombra d’estate, luce e tepore d’inverno; l’Amministrazione dovrebbe semmai assicurare un servizio di costante pulizia (specie d’autunno) e potatura annuale (non triennale e selvaggia, come è adesso).
  •  i lavori previsti, se proprio necessari, possono essere condotti cercando di salvaguardare le radici degli alberi ma, qualora avvenisse di dover sacrificare una pianta o di toccare alcune radici, lasciamo che le sophorae secchino da sole e provvediamo a sostituirle via via: in ogni caso non moriranno tutte e sessanta!
Questa petizione, promossa da privati cittadini, è

1. contro l’abbattimento degli alberi di scalinata Cernaia,
2. per una conduzione dei lavori di rifacimento che salvaguardi quanto più possibile le radici degli alberi, 
3. per la sostituzione degli alberi eventualmente danneggiati dai lavori,
4. per una manutenzione periodica, accurata e responsabile, della scalinata e delle sophorae japonicae, con pulizia stagionale del suolo e annuale potatura rispettosa della vegetazione,
5. perché il ripristino urbanistico delle scalinate preveda la salvaguardia delle attuali caratteristiche architettoniche e ambientali, oltre che delle consolidate abitudini di vita dei cittadini.


Per aderire alla petizione:
Invia nome, cognome e indirizzo a:    albericernaia@gmail.com
ovvero compila i moduli di raccolta firme presso:
  •  Bar Trieste - via XXVII Marzo 62
  • “Loggia de’ banchi” - via Mazzolani 32
  • “Blue Light” - Via Cernaia 36
  • Libreria “Contrappunto”-Via Galilei 17
  • Cooperativa Gramigna - piazza cesare Battisti 42 (davanti al CAMeC)
E' possibile inoltre far pervenire il proprio dissenso/osservazioni direttamente al Comune scrivendo:
al sindaco Massimo Federici: massimo.federici@comune.sp.it
e all'assessore Cristiano Ruggia: cristiano.ruggia@comune.sp.it

Questi alberi sono patrimonio di tutti, un polmone per tutta la città, una riserva ornitologica d’eccezione, un riparo contro le estati sempre più calde, una bellezza che merita cura e valorizzazione.


Articolo apparso sul Secolo XIX il 14 settembre (>>> clicca sull'immagine per leggerlo)








Alcune immagini di come si presenta la scalinata oggi con i suoi splendidi alberi







La Città da l'addio agli alberi

Pubblichiamo un articolo apparso a metà agosto sul Secolo XIX che evidenzia come l'attuale amminsitrazione comunale stia procedendo ad un taglio indiscriminato di alberi,  in alcuni casi secolari, in veri spazi urbani della città. Non si capisce  quali siano le reali motivazioni che spingono un'amminstrazione a privare la cittadinanza di un bene tanto prezioso quale può essere un albero che nei decenni è cresciuto e ha abbellito l'ambinete cittadino: finaziamenti per introdurre specie sostitutive, facilità dell'eseguire le opere di "riqualificazione", superficialità, scarsa considerazione e sensibilità per le specie arboree,...?

>>Clicca sulle immagini per leggere gli articoli


Di seguito la replica dell'assessore all'arredo urbano Ruggia. Lasciamo ai lettori le considerazioni in merito...

"Assalto agli Alberi" di Paola Polito (residente in scalinata Cernaia)

Scalinata della Cernaia è una delle scalinate storiche della città, molto pittoresca per la sua aria tra il rustico ligure e il parigino. Passando dalla sottostante via Prione, più d’una volta ci si può imbattere in gruppi di turisti occupati a cercarne l’inquadratura fotografica migliore, quasi si trattasse di un’opera d’arte: ed infatti è un monumento di verde che serpeggia tra le case su su fino ai Colli.


Anni fa ho scelto di vivere in questo luogo perché mi sono innamorata del suo aspetto campagnolo, dell’ombra e della frescura che i grandi alberi rigogliosi assicurano d’estate agli abitanti, ai passanti, a chi si siede a chiacchierare sulle panchine, a chi vi organizza pic-nic coi propri figli come un tempo si faceva fuoriporta; e mi sono innamorata anche dell’aria malinconica dei rami spogli d’inverno, che - perdendo spettacolarmente il fogliame in autunno - permettono al ‘popolo della scalinata’ di ricevere nelle proprie case luce e tepore nella stagione più fredda.



Questi alberi, circa una sessantina, sono patrimonio di tutti, una fonte di ossigeno contro l’inquinamento cittadino, un riparo contro le estati sempre più calde, una bellezza che merita cura e valorizzazione. Ma quale cura è stata prestata alle centenarie sophorae japonicae? Alcuni esemplari sono stati tagliati nel corso degli anni e mai sostituiti, e la potatura non avviene purtroppo a scadenza annuale (come si dovrebbe), col risultato che i rami crescono a dismisura ed entrano nelle case dalle finestre. E se ci sono state, e ci sono, richieste di intervento da parte degli abitanti, ciò non era e non è in direzione del taglio degli alberi ma della manutenzione corretta di questo bene comune, con potature e pulizie stagionali.



La notizia dell’esistenza di un progetto comunale di rifacimento della scalinata Cernaia che prevedrebbe anche il taglio dei ca. sessanta alberi che la adornano e la loro sostituzione con una vegetazione non ben precisata (magari a foglia perenne, condannando le nostre case al buio nella stagione invernale!), desta notevoli preoccupazioni e non può né deve incontrare - in questa forma drastica, e senza un dibattito - il consenso acritico dei cittadini.



Possibile che al crescente spirito verde ed ecologista della popolazione, alla voglia di cittadinanza condivisa e di orgoglioso recupero dell’identità e della memoria cittadine, chi ci amministra sappia rispondere solo con discutibili iniziative dall’alto, che - come nel caso della Cernaia - andrebbero a toccare pesantemente e irrimediabilmente le condizioni d’habitat e il volto di un luogo storico, utile e bello?





Paola Polito (paola.polito@alice.it)

Perché dobbiamo rinunciare a tutto questo?

Chiome Cernaia

Dalla mia finestra

Alberello fatto crescere dagli abitanti
Prima rampa
Cernaia da via Prione

martedì 7 settembre 2010

Che avrebbero fatto alla Spezia ?

Guardate l' immagine qui sotto .. siamo in un paese nord europeo .. pur di non tagliare l' albero che occupa parte della carreggiata la strada viene deviata.



Che avrebbero fatto alla Spezia ? facile ...Avrebbero tagliato tutto !! Nella nostra città si taglia per molto meno .. alberi troppo frondosi, alberi che ostacolano lavori, alberi affetti da fitopatologie con cui potrebbero convivere ...

Il prossimo taglio è previsto in scalinata Cernaia ... quivi allignano delle belle robinie troppo invadenti per i gusti degli amministratori spezzini ... per i quali una potatura ben fatta sarebbe sconveniente ...

Scrivete ai giornali ed al Comune: basta con i tagli indiscriminati di alberi !!!!

 Corrado Cucciniello

"Fermate la Strage di Alberi"




Clicca sull'immagine per leggere l'articolo

Comunicato Stampa Sezione LIPU della La Spezia

La sezione spezzina della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) ha ricevuto diverse segnalazioni da parte di cittadini preoccupati per la mancanza di sensibilità dell’amministrazione comunale verso gli alberi presenti nella nostra città . L’ultima segnalazione è dell’esistenza di un progetto comunale di rifacimento della scalinata Cernaia, con il taglio di una sessantina di sophorae japonicae e loro sostituzione con un’essenza “più appropriata”. La motivazione del taglio sarebbe che rifacendo le fogne si potrebbe intaccare le radici di alcune piante che verrebbero così a seccare . Cioè un discutibile e ingiustificato taglio preventivo . Meglio sarebbe porre ogni attenzione affinché durante i lavori l’apparato radicale non venga compromesso

La LIPU nazionale ha recentemente pubblicato un dossier sulla gestione degli alberi in città , scaricabile all’indirizzo web : http://www.lipu.it/pdf/DossierLIPUalberi.pdf . Un dossier completo con il quale fa un confronto tra quanto succede all’estero in città come Londra, Friburgo, Berna e altri centri in Francia, Olanda e Germania con la gestione del verde nelle nostre città italiane . Anche nella nostra città , come in altre città italiane, sembra imperversare una cultura sbagliata, che non considera il valore, anche economico, della natura e degli alberi.

Nel dossier si evidenzia come le aree urbane siamo in crescita in tutto il mondo, e ospitano sempre più persone Questo significa l’aumento di problemi quali inquinamento, rumore, traffico, rifiuti,delinquenza e disagio. Per migliorare la qualità urbana oggi si parla della necessità di individuare una via di sviluppo che sia sostenibile per l’ambiente, l’economia e la società.

Le aree verdi e la vegetazione nelle città rivestono un ruolo fondamentale: gli alberi sono in grado di produrre ossigeno, filtrare l’inquinamento (comprese le polveri sottili denominate PM10), schermare il rumore, migliorare il microclima. Le aree verdi offrono possibilità di svago, relax, attività sportive, e avvicinano gli esseri umani alla natura. Per un malato, vedere alberi invece di pareti di cemento facilita la guarigione. Un quartiere ricco di verde aumenta anche il valore degli immobili e delle proprietà.

Per molte specie di uccelli e altri animali gli spazi verdi costituiscono l’habitat di vita, in cui trovare cibo e spazi per la riproduzione. Uccelli e mammiferi, compresi nidi e piccoli, sono protetti ai sensi della legge nazionale 157/92.

Per questi motivi chiediamo alla nostra amministrazione di dotarsi di un regolamento che tuteli gli alberi , prevedendo il taglio solo in casi eccezionali e prevedendo potature razionali e fatte nei giusti periodi .



LA SPEZIA 01/09/2010


LIPU SEZIONE LA SPEZIA
laspezia@lipu.it