Ho firmato oggi la petizione per gli alberi di Scalinata Cernaia, ma la situazione è disastrosa ovunque. La città si sta avviando a diventare la prima città d’Italia libera da alberi; “tree free” per dirla all’americana. Ora si passa al taglio, ma si viene da decenni di mancata cura e di mancata sostituzione degli alberi che venivano via via a morire per età o malattia. Faccio qualche esempio: in Via dei Pioppi i pioppi sono ormai la metà di quelli che erano originariamente. In Viale Fieschi e Viale Amendola mancavano già almeno il 20 % degli alberi; poi l’amministrazione comunale ha deciso scientemente e senza comunicarlo ufficialmente di far morire questi platani evitando di curarli (sarebbe strana infatti una malattia che si ferma obbediente al semaforo, rifiutandosi di avanzare verso il Viale Garibaldi, dove i platani stanno benissimo); ora dopo averli fatti seccare passa a tagliarli. In Viale S. Bartolomeo i platani sono rimasti pochi, lo stesso in Via XV Giugno. In Viale Italia vengono sostituiti con i bagolari (ma non mi risulta una discussione pubblica su questo cambiamento). Poi gli abeti tagliati in P.za Caduti del Lavoro, i pini di P.za Brin e di P.za Verdi, il platano del piazzale della stazione, i pini di P.za St. Bon, i platani tagliati davanti al 2 Giugno. Gli oleandri e gli aranci morti nell’inverno del 1985-86 in molti casi non sono ancora stati sostituiti (al Canaletto in Via G.Bosco e Via Saffi, nel quartiere umbertino in Via Castelfidardo, Via Milano e limitrofe). Mancano molte piante anche in Corso Cavour e Via Chiodo. I tronchi delle piante morte rimangono poi a marcire per interi decenni, contribuendo a dare un’immagine di sporcizia e degrado alla città. Ma questo non è che una parte della questione: sono molti infatti gli spazi in cui si dovrebbe piantare alberi e invece sono lasciati a sterpaglia: il Palazzetto dello Sport, lo spazio antistante il Liceo Scientifico Einaudi per citarne qualcuno; e posti come la Costa di Cadimare, dove si è permesso di costruire una casba senza il posto per un filo d’erba!; e anche nei parcheggi filari di alberi sarebbero utili. Poi ci sono i giardini pubblici: qui ci sono alberi morti nell’85 che non sono ancora stati sostituiti, e c’è una aiuola importante per dimensioni che da allora è ricoperta di erbacce. Dopo 25 ANNI! Ho pensato di fare una inchiesta fotografica sul degrado del verde pubblico ( che avviene tra l’altro quando altre città piantano alberi anche sui tetti delle case per contrastare il riscaldamento globale!). Se ci fosse qualcuno che raccoglie immagini di questo genere sarei felice di unirmi a lui per fare una indagine completa.
posso esprimere il mio disappunto per il progettato taglio degli alberi della cernaia, che non può giustificarsi con un generico piano di riqualificazione. Per questo dico NO AL TAGLIO DEGLI ALBERI STORICI DELLA CERNAIA!!!!! Stefano ROssi
Paola Polito in risposta a Federico Paganini 27 settembre 2010 21:18 Grazie per il Suo commento, ricco di utili informazioni. Si potrebbe lanciare l'idea di un "Osservatorio permanente del verde pubblico" qui alla Spezia, in modo da monitorare sistematicamente tutte le situazioni relative a questo aspetto. Quanto alla Sua proposta di fare un'inchiesta fotografica sullo stato del verde in città, coinvolgendo la cittadinanza volonterosa, sono assolutamente d'accordo. Credo che un'iniziativa del genere potrebbe anche colmare le "difficoltà di comunicazione" con i nostri amministratori... Paola Polito
Perchè non cerchiamo di piantare un pò di alberi in questa città sempre più grigia come isuoi palazzi,sempre meno verde,sempre più soffocata dal traffico,si fa di tutto per renderla sempre più inquinata. mariafedemuccini
Ho firmato oggi la petizione per gli alberi di Scalinata Cernaia, ma la situazione è disastrosa ovunque. La città si sta avviando a diventare la prima città d’Italia libera da alberi; “tree free” per dirla all’americana. Ora si passa al taglio, ma si viene da decenni di mancata cura e di mancata sostituzione degli alberi che venivano via via a morire per età o malattia. Faccio qualche esempio: in Via dei Pioppi i pioppi sono ormai la metà di quelli che erano originariamente. In Viale Fieschi e Viale Amendola mancavano già almeno il 20 % degli alberi; poi l’amministrazione comunale ha deciso scientemente e senza comunicarlo ufficialmente di far morire questi platani evitando di curarli (sarebbe strana infatti una malattia che si ferma obbediente al semaforo, rifiutandosi di avanzare verso il Viale Garibaldi, dove i platani stanno benissimo); ora dopo averli fatti seccare passa a tagliarli. In Viale S. Bartolomeo i platani sono rimasti pochi, lo stesso in Via XV Giugno. In Viale Italia vengono sostituiti con i bagolari (ma non mi risulta una discussione pubblica su questo cambiamento). Poi gli abeti tagliati in P.za Caduti del Lavoro, i pini di P.za Brin e di P.za Verdi, il platano del piazzale della stazione, i pini di P.za St. Bon, i platani tagliati davanti al 2 Giugno. Gli oleandri e gli aranci morti nell’inverno del 1985-86 in molti casi non sono ancora stati sostituiti (al Canaletto in Via G.Bosco e Via Saffi, nel quartiere umbertino in Via Castelfidardo, Via Milano e limitrofe). Mancano molte piante anche in Corso Cavour e Via Chiodo. I tronchi delle piante morte rimangono poi a marcire per interi decenni, contribuendo a dare un’immagine di sporcizia e degrado alla città. Ma questo non è che una parte della questione: sono molti infatti gli spazi in cui si dovrebbe piantare alberi e invece sono lasciati a sterpaglia: il Palazzetto dello Sport, lo spazio antistante il Liceo Scientifico Einaudi per citarne qualcuno; e posti come la Costa di Cadimare, dove si è permesso di costruire una casba senza il posto per un filo d’erba!; e anche nei parcheggi filari di alberi sarebbero utili. Poi ci sono i giardini pubblici: qui ci sono alberi morti nell’85 che non sono ancora stati sostituiti, e c’è una aiuola importante per dimensioni che da allora è ricoperta di erbacce. Dopo 25 ANNI! Ho pensato di fare una inchiesta fotografica sul degrado del verde pubblico ( che avviene tra l’altro quando altre città piantano alberi anche sui tetti delle case per contrastare il riscaldamento globale!). Se ci fosse qualcuno che raccoglie immagini di questo genere sarei felice di unirmi a lui per fare una indagine completa.
RispondiEliminaFederico Paganini.
posso esprimere il mio disappunto per il progettato taglio degli alberi della cernaia, che non può giustificarsi con un generico piano di riqualificazione.
RispondiEliminaPer questo dico NO AL TAGLIO DEGLI ALBERI STORICI DELLA CERNAIA!!!!!
Stefano ROssi
Paola Polito in risposta a Federico Paganini 27 settembre 2010 21:18
RispondiEliminaGrazie per il Suo commento, ricco di utili informazioni.
Si potrebbe lanciare l'idea di un "Osservatorio permanente del verde pubblico" qui alla Spezia, in modo da monitorare sistematicamente tutte le situazioni relative a questo aspetto.
Quanto alla Sua proposta di fare un'inchiesta fotografica sullo stato del verde in città, coinvolgendo la cittadinanza volonterosa, sono assolutamente d'accordo. Credo che un'iniziativa del genere potrebbe anche colmare le "difficoltà di comunicazione" con i nostri amministratori...
Paola Polito
Perchè non cerchiamo di piantare un pò di alberi in questa città sempre più grigia come isuoi palazzi,sempre meno verde,sempre più soffocata dal traffico,si fa di tutto per renderla sempre più inquinata. mariafedemuccini
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