domenica 12 settembre 2010

Petizione per impedire il taglio di 60 alberi nella scalinata Cernaia

La recente notizia dell’esistenza di un progetto comunale di rifacimento della scalinata più parigina dalla Spezia, Scalinata Cernaiacon il taglio di una sessantina di sophorae japonicae e loro sostituzione con un’essenza “più appropriata”, crea notevole sconcerto e il progetto non può né deve incontrare il consenso acritico dei cittadini, perché le argomentazioni fornite dall’Amministrazione paiono inconsistenti. Infatti:

  •  gli alberi non sono malati: solo qualche unità presenta nel tronco scavamenti da fungo e in ogni caso basterebbe un programma di prevenzione e cura, riservando il taglio e la sostituzione soltanto ai casi accertatamente disperati;
  • le radici sono emerse in superficie solo in rarissimi casi e in modo lieve - e sarebbe semmai cura dell’uomo trovare misure per integrare tale ‘inconveniente’ all’interno di un progetto di ripristino;
  •  il degrado delle scalinate cittadine non è in alcun modo imputabile agli alberi, bensì all’incuria – anzi, questi alberi a foglia caduca assicurano frescura e ombra d’estate, luce e tepore d’inverno; l’Amministrazione dovrebbe semmai assicurare un servizio di costante pulizia (specie d’autunno) e potatura annuale (non triennale e selvaggia, come è adesso).
  •  i lavori previsti, se proprio necessari, possono essere condotti cercando di salvaguardare le radici degli alberi ma, qualora avvenisse di dover sacrificare una pianta o di toccare alcune radici, lasciamo che le sophorae secchino da sole e provvediamo a sostituirle via via: in ogni caso non moriranno tutte e sessanta!
Questa petizione, promossa da privati cittadini, è

1. contro l’abbattimento degli alberi di scalinata Cernaia,
2. per una conduzione dei lavori di rifacimento che salvaguardi quanto più possibile le radici degli alberi, 
3. per la sostituzione degli alberi eventualmente danneggiati dai lavori,
4. per una manutenzione periodica, accurata e responsabile, della scalinata e delle sophorae japonicae, con pulizia stagionale del suolo e annuale potatura rispettosa della vegetazione,
5. perché il ripristino urbanistico delle scalinate preveda la salvaguardia delle attuali caratteristiche architettoniche e ambientali, oltre che delle consolidate abitudini di vita dei cittadini.


Per aderire alla petizione:
Invia nome, cognome e indirizzo a:    albericernaia@gmail.com
ovvero compila i moduli di raccolta firme presso:
  •  Bar Trieste - via XXVII Marzo 62
  • “Loggia de’ banchi” - via Mazzolani 32
  • “Blue Light” - Via Cernaia 36
  • Libreria “Contrappunto”-Via Galilei 17
  • Cooperativa Gramigna - piazza cesare Battisti 42 (davanti al CAMeC)
E' possibile inoltre far pervenire il proprio dissenso/osservazioni direttamente al Comune scrivendo:
al sindaco Massimo Federici: massimo.federici@comune.sp.it
e all'assessore Cristiano Ruggia: cristiano.ruggia@comune.sp.it

Questi alberi sono patrimonio di tutti, un polmone per tutta la città, una riserva ornitologica d’eccezione, un riparo contro le estati sempre più calde, una bellezza che merita cura e valorizzazione.


Articolo apparso sul Secolo XIX il 14 settembre (>>> clicca sull'immagine per leggerlo)








Alcune immagini di come si presenta la scalinata oggi con i suoi splendidi alberi







5 commenti:

  1. al solito, invece di fare manutenzione, pulizia, ordine si sceglie la via più breve, l'eliminazione del problema.
    è la storia del ns paese.
    "arroganza e ignoranza potenziano l'assenza totale, oramai, di educazione." (Oliviero Beha)

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  2. Quegli alberi erano nostri, di tutti noi; avremmo dovuto essere interpellati, nessuno ci ha detto nulla; hanno alzato polveroni sui progetti immaginari per Piazza Verdi e come ladri nella notte hanno abbattuto i pini di Piazza Saint Bon; poveri cari alberi, sempre loro, visti mille volte fin dalla mia infanzia, dalla nostra infanzia, tornando da scuola, passeggiando, ogni giorno dellanostra vita erano lì, a salutarci, un pezzo di città, la nostra; un pezzo distoria, la nostra. Ce l'anno rubato quel pezzo di città e non potrà mai tornare, neppure sotto forma di nuovi alberi; non vi scuso, non vi giustifico, avreste dovuto chiederci il permesso e non l'avete fatto, solo perché sapevate.. che non ve l'avremmo dato!

    Giacomo Portunato

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  3. Sono rimasta allibita del taglio "silenziosisssssssimo" degli allori intorno all'ex Istituto Garibaldi.

    Alessandra Del Monte

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  4. La salvaguardia degli alberi non malati,e quindi non pericolosi,è un fattore molto importante..ma spero che presto si possa fare una petizione per altri aspetti non meno importanti della zona della scalinata: come il degrado presso i cassonetti della spazzatura in via xx settembre chenei pressi dell'istituto chiodo e all'altezza del museo Lia presentano molte criticita come lo stato dei marciapiedi abbandonati e dissestati da troppi anni sempre in via xx settembre tra la scalinata quintino sella e la galleria come lo stato dei giardini dietro al museo Lia come la situazione dei graffiti,che neanche i proprietari degli immobili appena restaurati sembrano interessarsi.

    Riccardo Brandani

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  5. Ho letto il testo della Vostra petizione e aderisco.
    Mi permetto di segnalare che la Sophora japonica (originaria della Cina e non del Giappone come si potrebbe pensare) è specie ornamentale di pregio introdotta in Europa nel 1747. In Italia è utilizzata dalla metà dell''800 in parchi e giardini per la buona resistenza alle potature di formazione e per la gradevole fioritura in piena estate (quando nei nostri parchi non ci sono altri alberi fioriti).
    Dopo il 1950 la specie è stata utilizzata in maniera diffusa anche nelle alberature cittadine, sia stradali che di verde urbano.
    La specie è abbastanza longeva e non rari sono i soggetti che superano il secolo d'età.
    Nella valutazione dei soggetti arborei, specie quando sono patrimonio pubblico, è necessario considerare i costi di acquisto, impianto ma sopratutto quelli di annuali di manutenzione e gestione; inoltre è anche necessario valutare attentamente il loro valore ornamentale, ambientale e paesistico.
    Nella maggior parte dei casi, è sempre possibile trovare soluzioni tecniche che garantiscono la conservazione e la valorizzazione del patrimonio arboreo.
    Con i migliori auguri.

    dr. Alberto Guzzi

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